Storie. La grande città è fatta di storie; le storie di tutte le persone che vivono in essa. Storie che nascono, storie che muoiono. Storie che non sono mai esiste e che mai esisteranno. Storie piacevoli e storie dolorose, storie fantastiche e storie noiose. Storie che dureranno frazioni di secondo e storie che dureranno per tutta l’eternità. Storie che forse non hanno senso di esistere. O forse che il loro senso è proprio quello di non esistere. Storie di vita.
A volte le storie nascono dal nulla. Uno sguardo tra sconosciuti che nasconde mille significati, un ragazzo gentile che aiuta una signora ad attraversare la strada, una madre che accompagna i propri figli chiacchierando con un’amica, un poliziotto che dà indicazioni stradali a una coppia di turisti. Impulsi di vita nati in questo oceano di persone, tra il freddo marciapiede e la fretta della gente, destinati a finire chissà dove.
Quante storie da raccontare su queste strade , quante storie da dimenticare tra questi semafori e strisce pedonali. Noi siamo il sangue della città. La nostra vita è muoversi in queste arterie di catrame e cemento. La sua voce è il rumore dei passi sull’asfalto, il clacson delle auto, l’abbaiare di qualche cane. Ma le nostre storie sono la sua anima, il significato della sua esistenza. Il motivo per continuare a vivere.
Storie. Quante storie incontro ogni giorno: alcune le conosco mentre alcune le disprezzo. La maggior parte le ignoro. Storie di vita che nessuno avrà voglia di raccontare. Storie che si perderanno nella grande città. O che forse, molto probabilmente, sono già perse.
La grande città vive e con essa anche la mia storia. La storia della mia vita.
Liberamente ispirata a:
“The Linguist across the seas and the oceans,
A permanent Itinerant is what I;ve chosen.
I find myself in Big City prison, arisen from the vision of man kind.
Designed, to keep me discreetly neatly in the corner,
you’ll find me with the flora and the fauna and the hardship.
Back a yard is where my heart is still I find it hard”“Lo studioso di linguistica, viaggia per mari ed oceani
un itinerante permanente è quel che ho scelto di essere
mi ritrovo in una prigione metropolitana,
nata dalla visione dell’uomo
programmata per mantenermi discretamente nell’angolo
mi troverai insieme alla flora e alla fauna e alle difficoltà
lontano quasi un chilometro dal mio cuore
e ancora trovo difficile lasciare questa vita metropolitana”Mattafix: “Big City Live” (2005)